EVENTI

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LE VISIONARIE
8 marzo 2024 - 25 marzo 2024

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IMPRONTE DEL PRESENTE
3 febbraio 2024
- 25 febbraio 2024

Sabato 3 febbraio presso Magazzino Muse si inaura, sotto la direzione artistica di Maria Antonietta Scarpari e del gallerista romano James Castelli, "IMPRONTE DEL PRESENTE".


La mostra riunisce una selezione di artisti contemporanei che, attraverso le loro opere, riflettono sul nostro tempo e sulle sue dinamiche. Il vernissage avrà inizio sabato 3 febbraio alle 16:00, con ingresso libero.

La mostra ospiterà diciotto artisti di elevato profilo, molti dei quali riconosciuti a livello internazionale, inclusi due dalla Germania, uno dalla Svizzera e altri provenienti da diverse regioni d'Italia, con particolare rilievo per quattro artisti locali di Ancona.

Questi gli autori presenti: Antonio Giosuele Catananti, Maria Cristina Cirilli, Alessio Discepoli, Tommaso Dognazzi, Piera Bachiocco Feliziani, Gino Gentile, Metal Jack, Volker Merkle, Diego del Nilo, Anna Nina, Laura Niola, Letizia Novelli, Simonetta Pantalloni, Carlo Alberto Prete, Maria Antonietta Scarpari, Franco Sinisi, John Snow e Lilia Tartari.

James Castelli, noto gallerista con sede ad Albano Laziale (Roma), è rinomato per promuovere mostre di spicco in tutta Italia. Eventi come “Arte per l’arte” presso il Castello del Palazzo Ruspoli a Nemi, "Contemporaneo: Appunti di Viaggio" a L'Aquila, e "Pop o non Pop" a Roma, hanno dimostrato la sua capacità di creare mostre che sono più che semplici esposizioni, trasformandosi in veri e propri happening culturali arricchiti da musica, teatro, poesia e letture.


"Impronte del Presente" rappresenta dunque l’occasione preziosa per scoprire il talento di questi grandi autori e soprattutto per ricreare un dialogo culturale profondo sotto il segno dell'arte.



IL MONDO DI SILVIA
ad un anno dalla sua scomparsa mostra e vendita delle opere di Silvia Salvarani
17 novembre 2023 - 1 dicembre 2023

Venerdì 17 novembre presso Magazzino Muse si inaura, ad un anno dalla sua scomparsa, "IL MONDO DI SILVIA"
la mostra e la vendita delle opere di Silvia Salvarani.


Silvia Salvarani (๐Ÿ’œMilano, 17/11/2022) accanto alla sua nota attività di maestra di Yoga, comprovata dalla pubblicazione di numerosi libri e DVD, ha sempre coltivato l’altra sua grande passione, quella artistica: l’ha perseguita nel corso degli anni attraverso varie espressioni, dalla creazione di gioielli alla pittura ad olio, alla grafica, al disegno, alla fotografia e, dal 2001, con una tecnica di collage nuova ed originale che rende i suoi lavori facilmente riconoscibili. Ha scritto al proposito Rolando Bellini, docente di storia dell’arte (Università della Svizzera Italiana, Accademia di Brera, Università Internazionale dell’Arte di Firenze): Sono elaborati inusuali quelli di Silvia Salvarani, di una originalità indiscutibile: selezioni d'immagini estrapolate da rotocalchi, ritagliate da un ventaglio scelto da riviste patinate di larga tiratura, frutto di un'elaborazione intensa, per creare manipolazioni, per costruire immagini. … La selezione e la successiva frammentazione delle immagini, che vengono a costituire le parole con cui l'artista andrà componendo la propria sintassi, è frutto di un'ideazione che sta a monte, un'intuizione preventiva e generale che détta in buona sostanza le linee-guida generali, predisponendo il lavoro successivo finalizzato all'elaborazione di un concetto-idea-immagine che, in concreto, nulla ha a che fare con questo repertorio d'immagini selezionate-estrapolate dalla pubblicistica …. Silvia Salvarani ha esposto in mostre personali a Milano e partecipato a varie mostre collettive (Torino, Milano, Pieve Torina, Parigi).


MR TALK SHOW

Mostra personale di Patrizia Gaboardi

28 ottobre 2023 - 12 novembre 2023


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“MR TALK SHOW"


Creare opere artistiche utilizzando cartone, colori e colla è per l'artista un suo modo di esprimere la sua affinità con il collage. Attratta da materiali duttili e leggeri, fragili e effimeri, che sono comuni e facili da reperire e, al contempo, economici, ma che offrono un'enorme gamma di possibilità espressive. Il cartone è il materiale ideale per trasmettere la sua creatività. Ogni tipo di carta che tiene tra le mani la ispira a sperimentare, ad assemblare, abbinare, ritagliare, strappare e incollare. Da questa passione è nata la serie dei "Card Board". Queste opere artistiche sono il risultato dell'osservazione dei comportamenti, dei vizi e delle caratteristiche umane. Non semplici caricature, ma veri e propri ritratti di stati d'animo specifici, atteggiamenti più o meno passivi, finte virtù e mode del nostro tempo. Attraverso il suo lavoro artistico, cerca di catturare e esplorare la complessità dell'essere umano e le molteplici sfaccettature della nostra società, utilizzando un materiale apparentemente modesto come il cartone per creare opere che invitano alla riflessione e all'interpretazione.



LONTANO DA DOVE

Mostra personale di Alex Urso

26 agosto 2023 - 24 settembre 2023

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Lontano da dove è il titolo del progetto espositivo pensato da Alex Urso per gli spazi di Magazzino Muse. Il titolo, ambiguo ed evocativo, prende spunto dal tema della distanza (geografica e simbolica) per riflettere sulla storia personale dell'artista, a partire da una serie di fotografie private reinterpretate fino ad annullare ogni riferimento alla sfera autobiografica. Il nucleo principale dei lavori in mostra è composto dall'omonima serie di collage realizzati nel 2022 e mai esposti prima. Si tratta di opere su carta di piccole e medie dimensioni, nelle quali immagini d'epoca, frammenti di fotc e stralci di mappe estratte da vecchie enciclopedie, si combinano formando composizioni crude e delicate allo stesso tempo: sono pezzi di vite passate, episodi domestici sepolti sotto la coltre del tempo, momenti privati che si spogliano della loro funzione individuale per raccontare storie aperte all'interpretazione di tutti "Il punto di partenza di questi lavori è stato il mio archivio privato", dice l'artista. I collage comprendono vecchie foto di famiglia scovate nei cassetti, mappe, figure e località riconducibili alla mia esperienza personale. Eppure i soggetti delle opere sono archetipi universali: senza volto, senza identità. Il passato è uguale per tutti, segue logiche di evoluzione differenti, ma gli schemi su cui si costruiscono le trame delle nostre esistenze sono comuni".

La sovrapposizione tra intimo e universale, tra privato e collettivo, si accentua nel secondo corpo di opere in mostra Si tratta in questo caso di alcuni "collage digitali" provenienti dal progetto Past Continuous, nato nel 2021 in collaborazione con l'archivio maltese Magna Zmien. Obiettivo del progetto era rendere il patrimonio iconografico della fondazione di La Valletta più accessibile al pubblico, soprattutto a quello più giovane, trasformando le immagini d'epoca della collezione in elementi vividi e coinvolgenti come diorami, video, installazioni e collage

interattivi.

Lavori presenti in mostra sono parte di questa iniziativa, e ne riflettono gli intenti. Si tratta di fotografie appartenenti alla storia di Malta e risalenti alla seconda metà del Novecento, in cui le figure umane sono state sottratte in maniera digitale. Le silhouette dei protagonisti rimangono nelle foto come presenze "fantasma", che ricompaiono agli occhi del pubblico grazie all'uso della realtà aumentata. Dopo aver scaricato l'app Artivive (seguendo le istruzioni collocate a parete) e ponendo il proprio dispositivo di fronte all'immagine, donne, uomini e bambini si

"materializzano" nella composizione, tornando in vita grazie alle nuove tecnologie. Un effetto che invita a riflettere sul dialogo tra passato e presente, e sul valore della tecnologia nella trasmissione della memoria collettiva. È legata ancora alla comunità maltese, seppure realizzata nel 2023 e mai esposta prima, la serie di opere allestite nello spazio centrale del Magazzino. Si tratta di alcune bandiere dispiegate sul pavimento, ognuna delle quali raffigura i componenti di una famiglia fotografata nei primi del Novecento. Conservati negli archivi della collezione

Magna Zmien, gli scatti sono stati digitalizzati e stampati da Urso su grandi stoffe stese sull'antico pavimento dell'edificio. Alcuni massi li "ancorano" a terra, ostruendo la visione del volto, dirottando il valore dell'immagine fotografica - da elemento documentaristico e archeologico, a frammento poetico e narrativo. Chi sono queste figure anonime davanti a noi? "Ogni confronto con il soggetto di una fotografia del passato per me segna l'inizio di una relazione affettiva",

racconta "'artista. "E come presentarsi a qualcuno per la prima volta: le sensazioni che percepisco da questo 'incontro' possono essere diverse: a volte si tratta di uno scambio rapido e superficiale, altre invece avverto una profonda empatia con la figura che mi è davanti: immagino la sua storia, mi rivedo nel soggetto, instauro con lui una relazione intensa e profonda. Per qualche secondo i limiti del tempo sono irrilevanti. E non esiste distanza".




INCARTA

Mostra fotografica personale di Giampiero Barchiesi

10 giugno 2023 - 9 luglio 2023

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L'artista inizia a dedicarsi alla fotografia nel 1985, con particolare interesse per i rapporti tra arte e scienza.

Utilizzando gli specchi evidenzia nel dualismo l'equivoco secondo cui la fotografia restituisce una lettura “oggettiva” della realtà: ne risulta una serie di opere che si esaurirà nel 2001 quando, con l’avvento delle tecnologie digitali affianca alla fotocamera lo scanner. Con l'uso delle scansioni in tempo reale, l'autore avvia una ricerca basata sul rapporto tra tempo fisico e tempo soggettivo che sfocia in vere e proprie “verifiche” (orologi in sequenza, in traslazione ecc.). Ha collaborato con Bruno Munari e hanno scritto di lui, Lanfranco Colombo, Gualtiero De Santi, Alberto Berardi, Emanuela Torlonia e Valerio Dehò

Ha realizzato copertine per portfolio e cd, e collaborato con riviste e periodici: due sue fotografie (Coniugati) sono state scelte per accompagnare un testo di Michel Tournier pubblicato nella rivista di cultura della comunicazione Campagne (Milano). Ha curato la pagina di storia della fotografia per il mensile Delta Focus (Ancona) e per la rivista di informazione Paradigmi (Jesi). Ha inoltre tenuto corsi di comunicazione visiva e seminari di storia della fotografia.


LE REGINE

Mostra personale di Gino Gentile

8 dicembre 2022 - 8 gennaio 2023


Giovedì 8 dicembre 2022, alle ore 18 si inaugura in Ancona, presso il Centro d’Arte MAGAZZINO MUSE la mostra di Gino Gentile “LE REGINE”.

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La mostra è dedicata a tutte le donne: regine della storia e regine della vita. Passando dalla scienza e dalle astronavi fino a giungere alla vita quotidiana ci sono tutte. Dipinte su legno, con le stesse cromie e le stesse dimensioni ci invitano ad aprire gli occhi sul grande valore che la storia e i nostri animi devono dedicare alla donna. Così, trasferendo tutto in pittura, rivivono insieme i volti delle donne scelte dai maestri del Rinascimento con le donne dei nostri giorni, tratte dalle pagine della cronaca o dalle foto dell’autore. Tutte trasferite in dipinti sul legno, tutte della stessa dimensione raccontano storie che saltellano da un’epoca all’altra e da una condizione all’altra. Si creano vicinanze in una sorta di uguaglianza che la storia. La stessa “uguaglianza” è raccontata nelle ceramiche di Gino Gentile che, pur cambiando forma e colore raccontano un racconto “uguale”.





๏ปฟNORTHERN LIGHTS - CANADIAN(in)VISION
Mostra d'arte contemporanea con artisti provenienti da Montreal
24 settembre 2022 - 16 ottobre 2022


Gli undici artisti canadesi presenti in questa mostra, attraverso i loro ricordi, esplorano cosa significa essere vivi oggi. Usando pittura, disegno, stampe, fotografia, film e performance, esprimono vari aspetti della nostra condizione umana, dal punto di vista sia intimo sia relazionale sia socio-politico. Sotto la direzione curatoriale e di Alessandro Mangiarotti questa edizione di Canadian (in)Vision presenterà gli artisti: Anthony Burnham, Stephanie Mezari Coleman, Kanako Noda, Thomas Kneubühler, Alessandro Mangiarotti, Paige McLachlan, Marianne Pon-Layus, Ariel Shea, Federico Stroppiana, Robert Walker, Simon Zaborski, e le proiezioni di una serie di film sperimentali curata da Serge Abiaad, con i lavori di: Igor Drijaca, Roger Gariépy, Benjamin Nicolas, Jules deNiverville, Jean-Francois Sauvé, Marie Valade.

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